Teatri di pianura .4
Stagione 2012/2013
Calendario Serale
Inizio spettacoli ore 21,15 - apertura cassa ore 20
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Romanengo — Domenica 2 dicembre ore 16
Biglietto intero € 10 — riduzioni € 8
PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE
a seguire
SORGENTE 90' — PICCOLO PARALLELO
IL DIO DEI MASI
con Camillo Caresia
Testo e regia Enzo G. Cecchi
Produzione per il festival Masi In ... Visibili — Valle di Cembra, Trento
Un uomo solo non al comando, ma in scena. Camillo Caresia, racconta la passione, l'amore per il ciclismo. Per le vicende del passato di un gregario ora cinquantenne, con una vita segnata, dimenticato e quasi senza nome, nella Valle che ha dato i natali a grandi ciclisti di fama internazionale. Francesco Moser e Gilberto Simoni sono fra i più conosciuti fra i tanti di cui è composta la gran saga ciclistica della Valle di Cembra. Un testo che è una raccolta di aneddoti di uomini che del ciclismo ne hanno fatto una professione o di chi ne anelava ad essere tale.
Il Dio dei Masi è il terzo spettacolo di una trilogia iniziata con composta da L'uomo che correva fra le nuvole (2010) e Voglio parlare con Aldo Moro prodotto nel 2011, che ha trovato la sua forma più compiuta nell'estate del 2012. La trilogia creata per il Festival Masi In ... Visibili, in Trentino, si strutturata come la ricostruzione della memoria storica di un territorio, la Valle di Cembra, da parte di uno "straniero" Enzo Cecchi appunto, che ne descrive con amore, incanto e disincanto, le sue genti, le vicende, le peculiarità culturali e ambientali. Una sorta di cartografia del territorio e dei suoi abitanti che incrocia la diaristica dei grandi viaggiatori ottocenteschi con uno sguardo antropologico prettamente pasoliniano.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
A seguire aperitivo ben augurale
Romanengo — venerdì14 dicembre, ore 21,15
conferenza spettacolo
IL PIANALTO DI ROMANENGO OGGI
Aspetti naturalistici, paesaggistici e culturali
Analisi etico-filosofica del rapporto tra sviluppo dell'uomo e sostenibilità dell'ambiente.
Ideazione Edoardo Agosti e Fondazione Cascina Cittadina.
In collaborazione con Piccolo Parallelo e Comune di Romanengo
Nel corso della serata verranno analizzate le principali tematiche riguardanti il Pianalto e la sua unicità. Si susseguiranno diversi relatori, ognuno dei quali approfondirà particolari aspetti. L'esposizione dei relatori verrà affiancata da letture, musiche e diapositive.
Alla serata interverranno:
Agosti Edoardo: "Il Pianalto di Melotta: aspetti geomorfologici, storici e ambientali.
Professor Terzuolo Luigi: "Proposte eticamente condivisibili e di "buon senso" rispetto ai rischi dell'inquinamento ambientale"
Sergio Zipoli: "I mieli del Pianalto e le loro caratteristiche"
Professor Roberto Knobloch: "Sull'antica strada medievale di collegamento tra Soncino-Romanengo-Offanengo"
Dottor Mario Dolera: "La cascina Cittadina come simbolo di un connubio perfetto tra sviluppo dell'uomo e sostenibilità dell'ambiente".
Letture di Marco Zappalaglio
regia della serata Enzo G. Cecchi
Ingresso gratuito
Romanengo — sabato 15 dicembre, ore 21,15
DANZA
KEEP IN TOUCH
di e con
SILVIA ALFEI — MARUSKA RONCHI
Ideazione, coreografia e danza: Silvia Alfei. Maruska Ronchi
Musica originale: Dual Lyd (Andrea Viti, Silvia Alfei)
Con il sostegno di:ALDES / con il sostegno di MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo Sostegno alla creazione: Studio28 Dance Factory — Reiss Arti Performative — Associazione Culturale Saltatempo
Questo spettacolo di danza è nato da una riflessione sulle modalità di relazione e comunicazione nella società contemporanea e sull'osservazione della difficoltà di raggiungere incontri "veri". Silvia Alfei e Maruska Ronchi portano in scena due identità distinte che trovano momenti di contatto attraverso azioni comuni, attraversando gli stessi "luoghi" ed esprimendo in maniera di-versa le medesime "esperienze". In un'alternanza di momenti, all'interno di una struttura fatta di uso dello spazio, qualità del movimento, interazione con suono, video e luci, si muovono corpi carichi di emozione.
Torre Pallavicina (Bg) — venerdi 21 dicembre
REBIRTH — DAY
IL RESPIRO DEL FIUME
Ritrovo fra le ore 19,30/20 — partenza ore 20 — sede Parco Oglio Nord — Mulino di Sotto
Per 63 partecipanti. Partecipazione gratuita con obbligo di prenotazione
21 dicembre 2012 solstizio d'inverno. Giornata che una errata lettura delle profezie dei Maya indica come la fine del mondo. Giornata che, così come teorizzato nel manifesto del TERZO PARADISO dell'artista Michelangelo Pistoletto, vuole indicare invece una rinascita o un cambiamento. Abbiamo
aderito come Piccolo Parallelo a questo progetto che il 21 — 12 — 2012 vedrà in contemporanea in tutto il mondo tantissimi eventi artistici in un ideale abbraccio a madre terra. E abbiamo deciso di partecipare con l'evento (le nostre camminate in notturna nel fiume e nei boschi dell'Oglio) che rappresenta il nostro manifesto umano e artistico. Fra teatro, natura, perdita di cognizioni spazio-temporali, visionarietà, paure/desideri ancestrali e fantasmi di sciamanesimo.
Il termine Paradiso proviene dall'antico persiano e significa giardino protetto. Il simbolo del Terzo Paradiso è la riformulazione del segno matematico dell'infinito. I due cerchi opposti significano natura e artificio, l'anello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo della rinascita. Il significato di Terzo Paradiso è totalmente laico e non ha alcun riferimento a confessioni religiose.
Romanengo — sabato 26 gennaio 2013, ore 21,15
COMPAGNIA A.T.I.R.
MATER STRANGOSCIÀS
di Giovanni Testori
con Arianna Scommegna
alla fisarmonica Giulia Bertasi
regia di Gigi Dall'Aglio
Arianna Scommegna — Premio Hystrio 2011 all'interpretazione
Mater Strangosciàs è l'ultimo dei "Tre lai", i tre monologhi scritti da Giovanni Testori negli ultimi giorni della sua vita. Tre lamenti funebri ispirati a tre straordinarie figure femminili: Cleopatra, Erodiade e La Madonna. Mater Strangosciàs è una donna del popolo, umile,semplice, pura. La sua terra: la Valassina brianzola. Piange la perdita del figlio. Si rivolge a Lui. Gli chiede domanda la ragione, il senso di quel "Sì" che lo ha portato al sacrificio più grande di tutti: la perdita della propria vita. Lo fa in dialetto brianzolo, la lingua della terra sua e dello stesso Testori. Una lingua che il poeta ha reinventato mescolandola con il latino, lo spagnolo, il francese. Mater Strangosciàs è' l'ultima opera di Testori. E' un addio. Una preghiera. Un testamento. Un lascito di speranza.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
Romanengo — sabato 9 febbraio, ore 21,15
CONCERTO SPETTACOLO
DANIO MANFREDINI
INCISIONI
Ideazione: Danio Manfredini e Cristina Pavarotti
Produzione esecutiva: Massimo Neri
Prodotto da SOTTOCONTROLLO
Collaborazione al progetto: Corte Ospitale di Rubiera
Danio Manfredini porta in scena, per la prima volta la versione live del disco INCISIONI, in uscita in questi giorni con distribuzione Audioglobe. Come nel disco, Danio attraversa cinquant'anni di musica italiana (con pezzi di Lucio Battisti, Afterhours, Diaframma, ecc.) per raccontare dell'umano, delle relazioni di coppia, ma anche dei sentimenti che possono scorrere tra genitori, figli, amici. Lo spettacolo, ideato insieme a Cristina Pavarotti, intreccia però l'aspetto musicale con il linguaggio scenico caratteristico dell'attore; amplifica nell'immagine suggestioni e colori evocati dalle canzoni per restituire, come un prisma, il senso della lacerazione che spesso accompagna la condizione di uomini e donne, del loro bisogno amoroso. Uno spettacolo che coniuga la forma del concerto con il linguaggio teatrale di Manfredini e in cui l'artista si esibirà in canzoni dai testi che riflettono le sue tematiche classiche, la solitudine, la sofferenza, la marginalità, il desiderio d'amore, come già enunciato nel doppio significato del titolo del disco e dello spettacolo, "incisioni", termine che può avere anche l'accezione di lacerazioni, ferite.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
Torre Pallavicina — venerdì 15 febbraio, ore 21,15
PICCOLO PARALLELO CECCHI — ZAPPALAGLIO
CARAVAGGIO ... I FURORI
Premio Vetrine E.T.I. '96
con GianMarco Zappalaglio
testo, regia, luci, scelte musicali Enzo G. Cecchi
Caravaggio ... i furori è una sorta di autobiografia immaginaria basata su ipotesi ed avvenimenti reali. Scritto e diretto da Enzo Cecchi, mette in scena la storia dell'artista negli ultimi momenti di vita nascosto a Napoli in attesa della grazia papale. Unico interprete dello spettacolo è GianMarco Zappalaglio che veste panni dell'artista che, nato e vissuto in Lombardia decide di abbandonarla e di trasferirsi a Roma. Il Caravaggio dello spettacolo, segregato a Napoli e poi morente a Porto Ercole, è un uomo febbricitante e stanco, consapevole di essere ingombrante come persona e come artista, cosciente di essere "parte infetta" da eliminare. Da qui i furori come la consapevolezza della propria diversità artistica, consapevolezza del proprio tempo e del proprio destino.
Spettacolo storico di Cecchi — Zappalaglio prodotto nel 1995 è stato presentato in Russia (San Pietroburgo), Germania (Amburgo, Monaco, Colonia), Olanda (Amsterdam, L'Aia), Canada (Montreal), Londra, Stoccolma, Malta, Salonicco, Bruxelles, Vienna, Lubiana e nelle principali città italiane.
Lo spettacolo aderisce alla campagna M'ILLUMINO DI MENO della trasmissione CATERPILLAR e verrà rappresentato senza fari alla sola luce di candele.
Romanengo — sabato 23 febbraio, ore 21,15
MADAME REBINE'
IL PAZIENTE
con Andrea Brunetto — Massimo Pederzoli — Alessio Pollutri
sguardo esteriore Didier Pons — Ferruccio Merisi
realizzazione delle illusioni magiche Jérôme e Gregory — Montealegre [Animagie] — costumi Ines Artusi
scenografia Sarah Aillet videopriezioni Alessandro Martinello
luci centro teatrale MaMiMò visual Laura Fanelli
Sul pavimento a scacchi dell'ospedale di un piccolo paese italiano cigolano le ruote del letto su cui il vecchio Claude muove le sue ultime mosse per far scacco alla malattia. Attorno allo stesso letto le mani alacri del Dottor Centi volano a 120 battiti al minuto per somministrargli la miglior cura. Nei corridoi echeggia il canto dell'infermiera Jhenny e sul ritmo dei suoi tacchi a spillo barcollano i drammi personali. Uno spettacolo in cui il circo, la danza, la musica ed il teatro si mescolano intorno ad un grande tema affrontandolo con l'ironia e la poesia dei giullari di un tempo. Il grande tema della morte rappresentato in un universo surreale con personaggi grotteschi e divertenti che donano emozioni e sfumano in sorrisi.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
Romanengo — sabato 9 marzo, ore 21,15
L'ATALANTE
OUVERTURE DES SAPONETTES
Concerto/spettacolo per bolle di sapone
di e con Michele Cafaggi — Regia Davide Fossati
spettacolo per adulti e bambini
Ormai un classico per Romanengo e ogni volta con un tutto esaurito. Un eccentrico direttore d'orchestra vi porterà nel mondo fragile e rotondo delle bolle di sapone. Un "concerto" dove l'imprevisto è sempre in agguato; dagli strumenti musicali non nascono note, ma bolle: giganti, rimbalzine, da passeggio ... mentre i più tondeggianti potranno essere invitati a entrare in un'enorme bolla di sapone. Uno spettacolo di clownerie, pantomima e musica, che nato per divertire trasporta il pubblico in un'atmosfera incantata. Lo spettacolo è nato in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano. Da allora è stato rappresentato in numerose rassegne teatrali, festival in Italia, Europa e Giappone.
Romanengo — sabato 23 marzo, ore 21,15 — Teatro Galilei
Pumenengo — domenica 24 marzo, ore 16 — Santuario Madonna della Rotonda
LA PASSIONE SECONDO GIOVANNI
(uno che c'era,ha visto,ha capito, ha creduto)
voce recitante Marco Zappalaglio
violoncello Maestro Marco Ravasio
collaborazione Enzo G. Cecchi
con brani musicali di J. S. Bach, A. Vivaldi, B. Marcello
Un lavoro meditato che scandaglia il vangelo giovanneo, levando le parti prolisse e ripetitive che toglievano ritmo alla narrazione. Interrogato una volta su come vedesse la figura di Maria, Ravasio rispose testuale "ai piedi della croce tutta sporca di sangue" facendo fuggire la pia intervistatrice. In questa frase c'e' tutta la concezione cristiana di Ravasio, che unita al cinico disincanto che su questo tema ha sempre pervaso Zappalaglio, ha fatto si che si unissero le forze di due persone diversissime per arrivare a un lavoro sofferto e profondo che unisce le parole del Vangelo alle musiche studiate e calibrate sul testo al quale fornisce una chiave di lettura veramente alternativa e affascinante, piena di colpi di scena, pur nella scena gia' nota. Zappalaglio affida alla recitazione, la paura, l'angoscia, l'amarezza e il terrore disperato di un Cristo venduto, deriso, rinnegato abbandonato, ingiustamente condannato, frustato, sputato, inchiodato, trafitto, che deve bersi, come dice Lui, il calice amaro dell'ira di Dio che lo fa parafulmine di tutte le nefandezze dell'uomo ontologico che viene rappresentato da tutti gli altri attori di questo dramma.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
Romanengo — sabato 6 aprile, ore 21,15
TEATRINO GIULLARE
LA STANZA
di Harold Pinter
interpretato e diretto da Teatrino Giullare
traduzione di Alessandra Serra
scene e mascheramenti Cikuska
Una produzione Teatrino Giullare — CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
Spettacolo finalista Premio Ubu 2010 per la Scenografia
"Una cosa non è necessariamente vera o falsa, può essere sia vera che falsa allo stesso tempo." Harold Pinter
Una donna chiusa in un appartamento di un oscuro caseggiato e il suo silenzioso marito sentono la loro casa misteriosamente minacciata da presenze enigmatiche, da sospetti e preoccupanti personaggi in stato di guerra psicologico. L'aria della stanza si addensa, si carica di incertezza, di ansia, di violenza dai risvolti comici e inquietanti. In bilico tra realtà e finzione, tra falso e vero, 2 attori danno vita a 6 personaggi attraverso maschere iperrealistiche in grado di deformarsi e sorprendere, in un vortice di apparizioni che amplifica l'enigma e l'attualità del testo, un classico della drammaturgia contemporanea. Due grandi outsider della scena contemporanea per uno spettacolo che ha ottenuto premi e grandi elogi da tutta la critica italiana.
Rassegna Nel labirinto degli affetti
Romanengo — sabato 20 aprile, ore 21,15
AFFINITA'
da Le Affinità Elettive di Wolfgang Goethe
Spettacolo conclusivo con i giovani artisti partecipanti al
Bando Giovani Fontanili D'autore
progetto a sostegno della creatività giovanile
Conduzione e regia Enzo G. Cecchi
Scrittura Enzo Cecchi — Michele Bozzetti
Promosso da Unione dei Comuni Lombarda dei Fontanili (Romanengo, Ticengo, Casaletto di Sopra), in parternariato con i comuni di Offanengo, Izano, Madignano, Ricengo, Salvirola, con L'Istituto comprensivo di Offanengo G. Falcone e P. Borsellino e con Associazione Piccolo Parallelo Cecchi Zappalaglio, nell'ambito di "Creatività Giovanile", progetto promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù — Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall' ANCI — Associazione Nazionale Comuni Italiani, a sostegno di un gruppo di giovani artisti intesi come professionisti in ambito creativo e culturale che possano esercitare le proprie competenze sul territorio in chiave artistica e occupazionale.
Le affinità elettive (Die Wahlverwandtschaften) è il quarto romanzo di J.W.Goethe pubblicato nel 1809. Il titolo deriva dall'affinità chimica, proprietà degli elementi chimici che descrive la tendenza di alcuni di essi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre. Il romanzo racconta la vita di una coppia sposata che, trovandosi a convivere con un amico di lui e con la nipote di lei, va incontro al disfacimento della propria relazione e alla formazione di due nuove coppie, che in brevissimo tempo si divideranno nuovamente per colpa di eventi imprevisti. Il romanzo rappresenta uno spunto per sviluppare in assoluta autonomia un discorso sulla labilità e imprevedibilità dei sentimenti e delle relazioni umane.
Teatri di pianura – Piccolo Parallelo