ARSEMAGIÒSTRE
fragole bruciate

testo, regia, luci: Enzo G. Cecchi
con GianMarco Zappalaglio,
Danio Belloni, Enrica Fontanini, Giorgia Scalmani, Salvo Trovato, Simonetta Favari
Collaborazione alla regia: Mara Serina
Costumi: L. Mandotti, E.Fontanini, S.Favari
Scelte Musicali: E.Cecchi - D.Belloni - S.Trovato
GRAFICA ZAP*17

Arse Magiòstre è una fotografia iperrealistica di un “branco” di ragazzi alle prese con un territorio da difendere (il proprio bar), in un crudele e sottile gioco al massacro. Sei personaggi in bilico fra emarginazione ed integrazione, già consumati dalla vita e dalle speranze come fragole bruciate, Arse Magiòstre appunto. Occasioni mancate, paure mai dichiarate, noia, scoppi di violenza e ilarità, intime confidenze e una voglia irresistibile di bruciarsi. Ritmi serrati e divertenti nei quali si assottiglia la differenza fra realtà e finzione. E alla fine tutti si ritroveranno in una propiziatoria danza rituale. Le luci sono violente ed “acide”, da discoteca, le musiche “asian pop” (Transglobal Underground, Massive Attack, etc.). Tutto è esagerato ed involontariamente ironico. E se alcune situazioni possono rimandare al Pirandello di “Sei personaggi in cerca d’autore” le vicende sono più simili a quelle dei film di Reiner Werner Fassbinder e di Ken Loach. Un “branco” di ragazzi alle prese con un territorio da difendere: il proprio bar, in un crudele e sottile gioco al massacro:
Isacco il nuovo barista disincantato della vita e appassionato di Patty Pravo.
Maddalena (abbandonata dal barista) grottesca nel suo ideale di amore romantico e tragico
Ortensia beatamente drogata e pronta a “liiiievitare” come Santa Teresa D’Avila
Attilio impotente ma per niente preoccupato della propria situazione
Renata bambolona spensierata sempre sopra le righe
Romano assatanato raccontatore di prodezze sessuali
Sono sei personaggi che hanno perso un proprio equilibrio e vivono in bilico fra emarginazione ed integrazione, emarginazione più culturale che sociale.


“Lo spettacolo nasce da un’idea di rabbia, di saturazione che prova chi tenta di fare tante cose ma in realtà resta chiuso nel proprio mondo. Alla base c’è un rifiuto netto verso un certo perbenismo di facciata che solitamente nasconde tutt’altro che onestà è la ribellione a quelle false regole dietro le quali c’è solitamente ipocrisia”.






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