Teatri di pianura
Stagione 2009/2010
Calendario
inizio spettacoli ore 21,15 - apertura cassa ore 20
ROMANENGO – Teatro Galilei
venerdì 20 novembre 2009 – ore 21,15
PRESENTAZIONE DELLA STAGIONE
con “assaggi” in video e dal vivo di alcuni spettacoli in programma
A seguire brindisi benaugurale
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 28 novembre
MISHMASH
LA ROTTA DELLA MUSICA FRA EBRAISMO E CRISTIANESIMO
Melodie ebraiche klezmer e sefardite, ritmi persiani, suoni mediterranei
Marco Valabrega violino, viola, kamanché - Domenico Ascione chitarra, liuto
Bruno Zoia contrabasso - Mohsen Kassirossafar zarb, duff
spettacolo segnalato al Juke Box Teatrale 2009
Il gruppo Mishmash, termine mobile che in varie lingue racchiude diversi significati legati al concetto di “mescolanza”, è un ensemble che propone una versione originale ed affascinante di suoni che abitano il Mediterraneo, il mediorie, i paesi dell’Est. Melodie klezmer e sefardite, ritmi persiani, suoni mediterranei. Un quartetto strumentale - violino, chitarra, contrabbasso e zarb, un tamburo cilindrico della tradizione persiana, - integrato in alcuni brani da altri strumenti tradizionali come il liuto arabo e dalle voci multilingue dei componenti del gruppo. Un repertorio raffinato che attinge al klezmer e alle romanze giudeo-sefardite, della Spagna e della Turchia, ai brani tradizionali e di autori contemp oranei con arrangiamenti ed esecuzione che ricreano quel sapore “vagabondo” che da sempre caratterizzano questi repertori.
JBT 2009 (Juke Box Teatrale). Abbiamo chiesto agli iscritti della nostra mailing-list di segnalarci i tre artisti di ODISSEA 2009 – FESTIVAL DELLA VALLE DELL’OGLIO che avrebbero desiderato rivedere. Mishmash è fra i tre più votati assieme a Ulderico Pesce e Lucilla Giagnoni presenti in stagione con due nuovi spettacoli
ROMANENGO – Teatro Galilei
venerdì 11 dicembre
TEATRO TASCABILE di BERGAMO
LA MADRE DEI GATTI
con Tiziana Barbiero, Luigia Calcaterra, Alessandro Rigoletti
Tiziana Barbiero, Luigia Calcaterra, Alessandro Rigoletti
regia Teatro tascabile di Bergamo
testi di Giovanni Barrella, Ivan Della Mea, Dario Fo, Alda Merini, Carlo Porta
Lo spettacolo suggestivo e poetico inizia e finisce con un brindisi e un canto, a squarciarne il buio sono le parole poetiche di Alda Merini che rievoca le osterie milanesi luogo simbolo di quel mondo popolare degli anni '60 (già indagato da Giorgio Strehler e Dario Fo). Lo spettacolo fa vivere personaggi di quel mondo e procede dalla farsa al dramma, e dal dramma alla tragedia, fra una canzone della “mala” e una farsa popolare. Un vibrante sipario nel buio, un guanto rosso che a mo’ di sangue corre sulla pelle di un burattino, qualcuno che suona in lontananza, un ubriaco stremato nella notte..... Ma il cuore dello spettacolo travalica Milano per arrivare in quel luogo incandescente della vita che solo la poesia della Merini alla fine, chiudendo il cerchio, riesce a placare. In un vivacissimo e divertente gioco scenico in cui risuonano le parole di altri autori illustri come: Giovanni Barrella, Ivan Della Mea, Carlo Dossi, Dario Fo, Carlo Porta e molti altri.
ORZINUOVI – Rocca San Giorgio
sabato 9 gennaio
COMPAGNIA SANDRO LOMBARDI
I SACCHI DI SABBIA
DAL DON GIOVANNI DI W.A. MOZART
(Concerto per boccacce e rumorini)
Con Arianna Benvenuti, Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Vincenzo Illiano, Maria Pacelli
Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Giulia Solano
un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo
Italia, Anni Trenta. Sei ragazzi in divisa da piccoli balilla, guidati da un’istitutrice si trovano per una casualità alle prese con la grande opera di Mozart. Per qualche arcana ragione le autorità vogliono fargliela eseguire a qualsiasi costo, pur senza alcun strumento musicale, e neppure conoscendo la musica. Che si tenti di sviluppare in loro un’innaturale passione per la bellezza? Il pubblico, tra gag e battute esilaranti, assiste a un pionieristico tentativo di riproduzione - “per boccacce, versacci e rumorini” - del Don Giovanni di Mozart. Gli esecutori – non musicisti, ma attori - non conoscendo la musica, eseguono la partitura per imitazione, in forma sgrammaticata. Ne viene fuori una divertentissima “scenografia vocale” che si avvicina molto all’originale mozartiano: uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore per un’opera magnifica.
I sacchi insigniti del Premio per il Teatro UBU 2008 "per il complesso di un'attività caratterizzata dalla vivacità di una scrittura condotta con freschezza creativa e irridente" si avvicina a Mozart con il personale piglio ironico che la contraddistingue.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 16 gennaio 2010
BABELIA e C.
ROBERTA BIAGIARELLI e SANDRO FABIANI
IL POEMA DEI MONTI NAVIGANTI
da "La leggenda dei monti naviganti" (Feltrinelli Editore) di Paolo Rumiz
da un 'idea di Roberta Biagiarelli - regia di Alessandro Marinuzzi
consulenza drammaturgica Francesco Niccolini
scene e costumi Manuela Gasperoni - musiche Mario Mariani - luci Giovanni Garbo
produzione Regione Piemonte, Inteatro, Babelia&C.
con il sostegno di UNCEM, Unione Nazionale Comuni Comunità e Enti Montani
e CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia,
con questo testo Rumiz ha vinto nel 2007 il Premio Grinzane Montagna,
il Premio Stresa Narrativa 2007, il Premio Chatwin 2007 sezione “Viaggi di Carta” e il Premio Città di Vigevano 2007
Attori che parlano come mappe geografiche, che percorrono chilometri di parole. Settemila, per l’esattezza, come quelli che lo scrittore giornalista Paolo Rumiz ha percorso sulla gobba montuosa della “balena-Italia” alla scoperta di un’Italia vitalissima , di cui però si parla poco. Un’Italia di valli senza elettricità, case cantoniere e bivacchi, caverne e santuari, luoghi dove ci si imbatte in grandi vecchi, in parroci bracconieri e musicanti. In scena due attori fra un labirinto di scale, Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani che interagiscono, rappresentando due diversi approcci a seconda delle circostanze. Nelle parole e nei corpi vivi degli attori, quelle migliaia e migliaia di chilometri di paesaggio, le decine di figure elaborate nella parola scritta di Rumiz diventano un grande e giocoso poema epico dei nostri giorni.
ORZINUOVI – Rocca San Giorgio
sabato 23 gennaio
MARCO RAVASIO
DA BACH AI BEATLES
monologo dissacrante scoordinato e irriverente, pensato, scritto, recitato, suonato e cantato dal violoncellista Marco Ravasio
Docente di ruolo per Musica da Camera al Conservatorio di Cagliari e concertista di fama internazionale. Amico di cantautori e “rockers” come Battisti, De Andrè, Celentano, Mina, Milva ed altri con cui ha collaborato discograficamente. Ravasio con il suo violoncello porta in giro per il mondo da decenni questo concerto che unisce virtuosismo e fabulazione. Partendo dal periodo barocco, passando per Bach, attraverso la gioia della musica di Vivaldi e della Scuola Veneziana passando per Boccherini e Mozart e Beethoven, i romantici e gli impressionisti, fino alle radici della musica rock attraverso gli spirituals, i blues che culminano nei Beatles che sommano in loro tutte queste esperienze ampliandole per il futuro. Ci saranno quindi brani del periodo barocco, classico, romantico,oltre a spirituals, blues,e rock and roll allo stato puro. A legare i brani succosi aneddoti veri e/o presunti sulle vicende pubbliche e private dei vari periodi storici.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 30 gennaio
A.T.I.R.
ARIANNA SCOMMEGNA
CLEOPATRÀS
di Giovanni Testori
al violoncello Chiara Torselli
regia di Gigi Dall’Aglio
anteprima nazionale
Cleopatràs è il primo dei “Tre lai” di Giovanni Testori, uno dei padri della drammaturgia italiana del ‘900. Si tratta di tre lamenti di morte che altrettante figure femminili – Cleopatra, Erodiade (Erodiàs) e la Madonna (Mater Strangosciàs) – rivolgono al loro amato. In questa dimensione estrema di congedo si cela un canto sfrenato per la vita. Cleopatràs tocca tutti i tasti del rimpianto per la perduta ricchezza della vitalità: i cibi, le bevande, i vestiti, le canzoni, le vacanze...e l’attaccamento alla propria terra, a quel regno d’Egitto che nella riscrittura testoriana diventa uno spicchio di Lombardia tra i due rami del lago di Como. Il nucleo centrale dello spettacolo diventa un percorso nel tempo e nello spazio, dove si compie un viaggio nella memoria alla ricerca di un tempo perduto. L’attrice si cala con immedesimazione totale e straordinaria nel personaggio compiendo un “viaggio” alla ricerca di un tempo perduto, la cui forza evocativa poggia sull’uso sapiente di una lingua, inventata e autarchica, entrata di diritto nella storia del teatro italiano.
SONCINO – Filanda – Sala Ciminiera
sabato 6 febbraio
BARBARIAN PIPE BAND
CONCERTO DI MUSICA TONANTE
Tuak (Pipaiolo) Piva Medioevale, Cornamusa Scozzese, Piva Piemontese, Zampogna
Diabolus in Musica VII-m (Pipaiolo) Piva Medioevale, Cornamusa Scozzese, Bombarde, Flauti
Devsko (Pipaiolo) Piva Medioevale, Cornamusa Scozzese, Piva Piemontese, Zampogna, Bombarde
Madrasko (Tamburista) Abbellitore Tonante, Cantore
Clarinzia (Davullista) Portante Tonante
Vestono costumi dell'anno 1200/1400, non disdegnano piercing, tatuaggi e creste punk, parlano in volgare antico sullo stile dei giullari medioevali. Conducendo uno stile di vita semi-nomade abbandonano stagionalmente la loro landa vagando per l’intera Europa per soddisfar la loro inesauribile sete di avventure. Questo gruppo di cacciatori – raccoglitori, nonché musici, è composto da cinque suonatori: tre cornamusieri (pive medievali, zampogne e cornamuse) e due percussionisti (tamburi e Gong) in grado di evocare il tuono in terra, detto anche Taranis, loro patrono e gran dio delle tempeste. Come possente è la voce di Taranis così è la loro musica. Il loro repertorio spazia dalla musica medioevale alla musica tradizionale (francese, portoghese, bretone, scozzese, tedesca) fino a pezzi di loro creazione. Ogni pezzo è arrangiato e rivisto in chiave originale con una spinta di energetica follia fuori dal comune, più vicina ad uno stile punk-celtico che al folklore.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 13 febbraio
Centro Mediterraneo delle Arti
ULDERICO PESCE *
A COME… AMIANTO
accompagnato in scena da:
Giulia Lepre: Violino
Emanuele Fiammetti: Violoncello
Eleonora Filipponi: Pianoforte
in collaborazione con Fondazione San Domenico – Istituto Musicale Folcioni diretto dal Maestro Alessandro Lupo Pasini
* artista segnalato al Juke Box Teatrale 2009
A come Amianto, ma non solo; A soprattutto come amore è la storia tra Nico e Maria. Il primo mira a diventare un giornalista; Maria, vuole diventare cantante. Nico ama Maria ma è molto preso dal lavoro che lo porta nelle città italiane dove l’amianto ha seminato la morte, i dati parlano di 3.700 deceduti in quindici anni, e sono previsti 30.000 morti entro il 2030. Sono questi i temi portanti dello spettacolo: l’amore che scalda il cuore di due giovani innamorati sullo sfondo di una tragedia che silenziosamente incombe e offusca l’orizzonte. L’amore che si insinua nel cuore e l’amianto che penetra nei polmoni. Uno spettacolo intenso, sofferto, che non nasconde una polemica nei confronti di una gestione dell’amianto poco trasparente. Ulderico Pesce si abbandona alla ricostruzione di tante dolorose vicende umane, ricorrendo a toni accesi di sincera partecipazione riuscendo a trascinare e commuovere. Esponente del nuovo teatro civile italiano si ripropone al grande pubblico con uno spettacolo che senza reticenze denuncia lucidamente le morti bianche causate dall’amianto. Con lui cinque musicisti eseguono arie da La traviata di G. Verdi tracciando un parallelo fra le vicende dell'opera e quelle dei due personaggi.
RUDIANO – Auditorium scuola primaria
sabato 20 febbraio
ANDREA COSENTINO
PRIMI PASSI SULLA LUNA
assistenza drammaturgica e registica: Andrea Virgilio Franceschi e Valentina Giacchetti
prima regionale
Primi passi sulla Luna ci racconta il primo viaggio sul suolo lunare, quarant’anni dopo. Ma anche il centenario del Futurismo, il bicentenario della nascita di Darwin, passando per il ventennale della caduta del muro di Berlino, il cinquantenario della creazione della bambola Barbie, e i dieci anni dalla morte di Stanley Kubrick. Il geniale e surreale attore-autore abruzzese Andrea Cosentino ritorna con un racconto al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si conclude sulla superficie scabra del presente. É al contempo uno squarcio di storia intima, quasi una confessione, che ha a che fare con i temi della paternità e dell’infanzia.
Andrea Cosentino è uno dei più intelligenti e creativi comici del teatro italiano. Espandendo la narrazione teatrale grazie a un uso quasi dadaista degli oggetti, si prende gioco della società e del suo medium principale: la televisione. Tra i suoi spettacoli: “La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce”, “L’asino albino” e “Angelica”. In televisione ha partecipato nel 2003 alla trasmissione televisiva “Ciro presenta Visitors” (Mediaset), per la quale inventa una telenovela demenziale recitata da bambole di plastica.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 27 febbraio
PICCOLO PARALLELO CECCHI – ZAPPALAGLIO
GERUNDIA FELIX
Drammaturgia, regia, scene luci e costumi
Enzo G. Cecchi
con Marco Zappalaglio, Enzo Cecchi
Francesco Viviani, Govanni Massimo, Angelo Lucchi, Giovanni Gallorini
Un imprenditore in attesa di un trapianto e un domestico straniero, due muratori in attesa di un pullman che non passa mai, un vecchio senza meta e un cantante scambiato per Cristo. Questi i personaggi di Gerundia Felix. Gerundia perché ambientato in una di quelle zone un tempo ricoperte dal Lago Gerundo, ai confini fra Bergamo, Brescia, Cremona, ma potrebbe essere un qualsiasi altro luogo. Si parla di razzismo, intolleranza e compravendita di organi, spensieratamente con parole qualsiasi ascoltate al bar o al supermarket. Uno spettacolo duro, a volte surreale che scivola nel comico che mette a nudo una umanità impietosa che pur intollerante non può più vivere senza "l'altro". Lo spettacolo ritorna a Romanengo dopo il debutto e le tante polemiche seguite suscitate dalla disincantata e “cruda realtà del testo” e della messa in scena.
SONCINO – Filanda – Sala Ciminiera
sabato 6 marzo
PICCOLO PARALLELO CECCHI - ZAPPALAGLIO
CARAVAGGIO...I FURORI
Premio Vetrine E.T.I. ‘96
Con GianMarco Zappalaglio
testo, regia, luci, scelte musicali Enzo G. Cecchi
Musiche di E. De Cavalieri, J. Arcadelt, O. De Lassus, Talking Head
A quattrocento anni della morte del grande maestro della pittura (1610-2010) Piccolo Parallelo ripropone uno spettacolo che da 15 anni sta portando in giro per il mondo. Caravaggio…i furori è una sorta di autobiografia immaginaria basata su ipotesi ed avvenimenti reali. Scritto e diretto da Enzo Cecchi, mette in scena la storia dell'artista negli ultimi momenti della propria vita nascosto a Napoli in attesa della grazia papale. Unico interprete dello spettacolo è GianMarco Zappalaglio che veste panni dell’artista inquieto che, nato e vissuto in Lombardia decide di abbandonarla e di trasferirsi a Roma. Il Caravaggio dello spettacolo, segregato a Napoli e poi morente a Porto Ercole, è un uomo febbricitante e stanco, consapevole di essere ingombrante come persona e come artista, cosciente di essere “parte infetta” da eliminare. Da qui i furori come la consapevolezza della propria diversità artistica, consapevolezza del proprio tempo e del proprio destino.
Spettacolo storico di Cecchi - Zappalaglio prodotto nel 1995 è stato presentato in Russia (San Pietroburgo), Germania (Amburgo, Monaco, Colonia), Olanda (Amsterdam, L'Aia), Canada (Montreal), Londra, Stoccolma, Malta, Salonicco, Bruxelles, Vienna, Lubiana e nelle principali città italiane.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 13 marzo
AmnesiA Vivace
DANIELE TIMPANO
DUX IN SCATOLA
Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito
collaborazione artistica Valentina Cannizzaro e Gabriele Linari
disegno luci di Marco Fumarola - drammaturgia e regia di Daniele Timpano
Una produzione di AmnesiA vivacE
In collaborazione con Rialto Santambrogio e UbuSettete (periodico di critica e cultura teatrale)
Solo in scena in compagnia di un baule che dovrebbe contenere le spoglie mortali di “Mussolini Benito” Timpano racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del Duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di Predappio nel ‘57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterari del Ventennio, (Marinetti, Gadda, Malaparte…), luoghi comuni sul fascismo, materiali disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni della nostalgia. L’attore gioca una identificazione ironica con l’oggetto del suo racconto, parlando sempre in prima persona: l'attore “sinistramente vivo” e il personaggio “destramente morto”. Ma in scena non c’è nessun tentativo di rappresentare il personaggio Mussolini: il duce degli italiani è nel baule o nella tomba di Predappio. L'attore si riavvicina ad un personaggio ormai lontano nel tempo, ma soprattutto lontano dalle sua ideologia, dando prova di straordinaria bravura. Uno spettacolo divertente e acuto, ottima prova di un attore che rivelatosi “scandalosamente” al Premio Scenario 2005, susciitando dibattiti e polemiche è sempre più presente nei Festival italiani. Ascritto da alcuni critici alla cosiddetta non-scuola romana il suo stile e le sue opere sono sovente descritti come anarco -dadaiste.
ROMANENGO – Teatro Galilei
sabato 27 marzo
LUCILLA GIAGNONI
BIG BANG
progetto di Lucilla Giagnoni.
Collaborazione al testo Maria Rosa Pantè
collaborazione alla drammaturgia scenica Paola Rota
musiche originali di Paolo Pizzimenti
scene e luci Massimo Violato
produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Torino Spiritualita’
con il patrocinio del Centro UNESCO di Torino
artista segnalata al Juke Box Teatrale 2009
Big Bang è una ricerca sugli “inizi”, sull'eterna domanda dell'individuo di fronte al mistero dell'universo. Chi si pone queste domande è una madre, l’essere umano che partecipa più attivamente alla Creazione. Le risposte sono racconti: quelle della religione, in particolare i brani della Genesi biblica; quelle della poesia e del teatro, delle passioni umane in Shakespeare; infine quelle della scienza attraverso la figura di Einstein. Il percorso teatrale intreccia fittamente questi tre linguaggi senza però mai confonderli fra loro: il noto paradosso del “gatto vivo /gatto morto” della meccanica quantistica viene accostato all'essere o non essere di Amleto; la materia oscura che riempie l’universo è cercata nelle parole del serpente della Genesi e di Lady Macbeth. Ma l’attrice racconta anche di questa società in cui i tempi e gli spazi sono misurati in miliardi di anni luce e l’infinito diventa esperienza esclusiva di poeti, teologi e scienziati. Lucilla con la sua voce ammagliatrice ci accompagna in questo viaggio invitandoci ad alzare gli occhi per cercare la stella di ognuno che brilla splendente nel cielo notturno.
ROMANENGO
sabato 15 maggio 2010 , ore 21,15
PICCOLO PARALLELO CECCHI – ZAPPALAGLIO
RE LEAR DELLE NEBBIE
(Prima delle stelle cadenti)
testo, regia Enzo G. Cecchi
con Marco Zappalaglio, Enzo Cecchi
e con Anna Carra, Angelo Lucchi, Giovanni Massimo, Giovanni Gallorini
produzione Piccolo Parallelo per NEXT 2009 - Regione Lombardia
in collaborazione con Teatro G. Galilei, Romanengo (Cr) e Parco Oglio Nord
LETTURA PUBBLICA
A distanza di 22 anni dal nostro storico spettacolo Martén, capofila di quel fortunato filone chiamato “teatro della memoria”, ci interessava riprendere il tema e andare oltre. Allora tre fratelli di tre diverse generazioni si reincontravano su un tappeto di granoturco. Ora un uomo anziano aggrappato al proprio territorio e alla propria casa si ritrova a fare i conti con i propri figli, nati in generazioni diverse. Figli per cui l'affetto si mescola a rancore e che dispersi per il mondo non vede da anni. Tutti hanno nei confronti del padre dei conti e dei rancori da regolare. Allora, in Martèn, la scusa del ritorno era determinata dal matrimonio del fratello più piccolo. Ora il padre chiama a se i figli con la scusa della divisione di una eredità. E dopo tanto tempo in cui nessuno aveva avuto più contatti con gli altri, il ritorno e l'incontro. In una ormai forzata impossibilità a ricucire con il passato e anche con il presente. Come un moderno RE LEAR che chiama a se i figli nel tentativo di riconsegnare loro una impossibile eredità. Lo spettacolo viene presentato in forma di lettura pubblica e debutterà a fine giungo all'interno della decima edizione di Odissea – Festival della Valle dell'Oglio.
L'ingresso è gratuito, a seguire brindisi in terrazza.
BIGLIETTERIA
inizio spettacoli ore 21,15 - apertura cassa ore 20
ROMANENGO
Ingresso intero € 12
riduzioni € 10 con Tessera CLUB TEATRO
(e per ragazzi dai 12 ai 18 anni, studenti universitari, pensionati)
SONCINO - ORZINUOVI - RUDIANO
Ingresso intero € 10
riduzioni € 8 con Tessera CLUB TEATRO
(e per ragazzi dai 12 ai 18 anni, studenti universitari, pensionati)
TESSERA CLUB TEATRO
La tessera dal costo di € 10 è in vendita tutte le sere di spettacolo alla cassa e presso la Biblioteca di Romanengo (0373 72521). La tessera non è nominativa e può essere quindi ceduta ad amici o conoscenti. Consente una riduzione sul biglietto serale di tutti gli spettacoli in programma
informazioni e prenotazioni
sede organizzativa PICCOLO PARALLELO - via XXV aprile, 21
Tel / Fax 0373 72 92 63 - mail: info@piccoloparallelo.net
da martedi a venerdi ore 9/13 e nei giorni di spettacolo dalle ore 16,00 alle 19,00
Importante
si consiglia la prenotazione telefonica anche per verificare eventuali variazioni di programma
Per ricevere informazioni dettagliate e essere aggiornato sulle nostre attività
potete iscrivervi alla mailing-list: info@piccoloparallelo.net
Teatri di pianura – Piccolo Parallelo