19 giugno - 30 luglio 2004
ODISSEA
Festival della Valle dell’Oglio


I Concerti e gli Spettacoli

MILON MELA (India)

La festa degli incontri
Con  16 artisti e maestri di diverse discipline dell’India:
musiche, danze sacre e arti marziali.
6 danzatori Chau (Bihar), 3 musicisti Baul (Bengala),
2 maestri Kalaripayattu (arte marziale Kerala),
3 danzatori Gotipua (Orissa). Direzione Artistica Abani Biswas.

Le spettacolo nasce dall’incontro fra artisti e maestri tradizionali dell’ India, guidati da Abani Biswas che ha fatto parte del Teatro delle Sorgenti (1979/1983), di Jerzy Grotowski.  L’intento di Milon Mèla è di presentare al pubblico europeo di alcune delle più antiche discipline dell’India ormai in via d’estinzione caratterizzate da tecniche molto spettacolari. In un’originale parata/spettacolo convergono: canti e musiche dei Baul del Bengala, la Danza Gotipua dell'Orissa, i combattimenti con bastoni, spade e scudi dei Kalaripayattu, la Danza Chhau e le acrobazie  dal ritmo cinetico e pieno di energia. Il potente assolo dei tamburi da il via ad una parata dinamica e piena di energia in un mix di costumi musiche e suoni assolutamente unico. A conclusione sul palco dimostrazioni di ogni disciplina  e la danza del fuoco e i bastoni rotanti del Kalripayattu.
(sabato 19 giugno, ORZINUOVI)







B'NET HOUARIYAT (Marocco)

Le figlie dell'Houara
Zahra Bani: canto, ta`arija, tubsil. Khadija Haliba: canto, danza, ta`arija, bendìr
Malika Rahmi: canto, danza, tara. Saida Madrani: canto, d`awd`a
Halima Zeiter: canto, danza, naqqùs, triyàr

Cinque donne provenienti dalla regione di Marrakech che cantano e danzano, al ritmo di strumenti a percussione, eseguendo musiche tradizionali della loro tribù d'origine, l'Houara (regione tra Taroudant e Tiznìt), dell'Hammada (piana del Dra'a), insieme a danze berbere e a repertori cittadini come l'Aità ("richiamo" seduttivo femminile) e lo Cha'abi, stile popolare da cui ha avuto origine la musica Raï. L’immagine femminile che si manifesta nella musica delle B’net Houariyat riflette la molteplicità dei modi di vivere l’Islam e la condizione femminile con humour e energia. Tra i temi delle loro canzoni: l'esaltazione dell'amore e della bellezza; il grido di protesta della giovane donna che rifiuta il matrimonio combinato; la danza rituale della donna posseduta dai suoi spiriti; etc.."Le loro parole vengono da lontano e restano sospese nell'aria più a lungo di quelle dei comuni mortali" (Elias Canetti, Le voci di Marrakech).
(sabato 17 luglio - ORZINUOVI, Castelbarco)







TAMAE(Madagascar)

Polifonie Malgasce
Gelle’ Adeilaide “Delake“
Gelle’ Victoire Madeleine “Vicky”
voce, percussioni, langoro, voatavo, djembé, katsa

Tra le più raffinate e migliori proposte della world music africana in Europa. Negli ultimi cinque anni la musica del Madagascar ha trovato il suo riconoscimento sulle scene europee. Tamae (che significa “speranza” nella locale lingua Antandroy) è formato da Vicky e Delake Gellé, due graziose sorelle provenienti dal sud del Madagascar. Rappresentano qualcosa di veramente speciale: concerti a cappella con canzoni della loro terra, magiche voci e arrangiamenti sofisticati che affascinano immediatamente ovunque si esibiscano. Si accompagnano con strumenti a percussione, spesso autocostruiti, per non alterare quel prezioso repertorio tradizionale che mantiene così autenticità e grande attualità.
(venerdì 30 luglio – ROMANENGO)







Gruppo Laboratorio di Teatro
EL RAYO MISTERIOSO
(Argentina)

La consagraciòn de Las Furias
Drammaturgia e Regia: Aldo El-Jatib
Personaggi e interpreti: Alecto: Ada Cottu. Tisifone: Natalia Miguel.
Megara: María de los Ángeles Oliver. Pan: José Pierini.
Assistente Tecnico: Martín Piola. Assistente alla Regia: Julia Rosenzvaig
.

Uno spettacolo di immagini più che di racconto. La Consacrazione delle Furie è un trattato relativo alla violenza. L'amplificazione della colpa nelle sue multiforme, è presentata come la genesi dell'abbandono, la ripetizione, la guerra e la morte. Con una tesi di fondo: la malvagità giace all’interno della specie animale apparentemente più sviluppata, l’uomo. Le Furie, scatenate dagli Dei, rivivono in un susseguirsi di immagini mitologiche in uno sconvolgente spettacolo fra ritualità e teatro.
Tournèe europea, unica data in Italia, evento conclusivo del festival.
(venerdì 30 luglio – ROMANENGO, Palestra Comunale, ore 23)







ALEXIAN GROUP

Santino Spinelli, in arte Alexian (fisarmonica e canto),
Arduinia-Alessandra La Spada (percussioni e danza),
Andrea Castelfranato (chitarra) e Luciano Pannese (contrabbasso).

Gli zingari hanno sempre dato un apporto fondamentale al patrimonio musicale europeo. Il loro inconfondibile modo di fare musica, così viscerale e “innato” fondendosi con le musiche dei paesi che li ospitava ha influenzato la musica popolare e colta.; gli Alexian Group, conosciuti a livello internazionale, da anni ricercano e valorizzano questo particolare patrimonio musicale. Il concerto è un viaggio musicale e canoro nel repertorio zingaro internazionale, dall’India del nord, mitica terra di origine fino all’occidente. Un repertorio di brani trascinanti : melodie spontanee e cantabili, echi indiani in armonie distese, allegre ballate popolari, ritmi festosi rieccheggianti di flamenco, nenie poetiche in lingua romanès. Con singolare virtuosismo i musicisti ci introducono nell’intimità della cultura Romanì, nella più profonda espressione della loro esistenza. Il leader e fondatore del gruppo, Santino “Alexian” Spinelli è un affermato musicista e compositore, poeta, fisarmonicista e cantautore conosciuto a livello internazionale per le sue numerosissime attività culturali, ha già pubblicato cinque dischi ed é stato ospite di varie trasmissioni televisive. Il Gruppo é conosciuto a livello internazionale perché partecipa a tutti i più importanti festivals di musica etnica e di musica zingara contribuendo a far conoscere la secolare cultura dei Rom.E’ considerato il principale esponente di musica zingara in Italia.
(venerdì 2 luglio - CANNETO SULL’OGLIO - Fonte del Mulino - ore 21.15)







SOSPESO TEATRO

Il cielo degli altri
Regia: César Brie

Testo di César Brie, Nassim Hikmet e Younos Taffik.
Con I. Angelini, A. Bettaglio, S. Cazzola, D. Ferrari, R. Tiziana  Giancipoli,
A. Lucignano, R. Mc Neer, G. Moreau, D. Nubile, L. Serrani.

Musicista:  Abramo Maiorani.
Luci: Francesco Pace.
Costumi: G. Gentilucci.
Assistente alla regia: Viviano Vannucci.

Produzione: Armunia,  Festival di Santarcangelo, Accademia delle Belle Arti dell’ Aquila.

Younos scappa dall’Irak, Kirom dall’Albania. Draid viene dal Libano, Ahmed dall’Algeria, mentre Mladen é disperso in Bosnia. Vesna cerca suo marito, Amina se ne va con lui. Nur, la promessa sposa, e Nazrim, la figlia piccola,  restano a casa. Qualcuno scappa dalla guerra, un altro dalle persecuzioni, altri hanno sogni di ricchezza o fuggono dalla miseria. In un gommone, ricorderanno un viaggio che non finiranno mai. Il cielo degli altri è il cielo della nostalgia, della solitudine, della perdita e dell’assenza. Cesar Brie si ripresenta al pubblico con una nuova formazione tutta italiana per parlarci di tutti gli uomini del mondo.
(giovedì 24 giugno – ROMANENGO, Giardino dei ciliegi)







LADY GODIVA TEATRO (teatro/danza)

Radiocronaca
testo della radiocronaca e voce di Ascanio Celestini
uno spettacolo di Alessandro Bedosti, Selina bassini, Eugenio Sideri
in scena Alessandro Bedosti, Enrico Carovita
Realizzato in collaborazione con il Festival Teatri dello Sport 2003, Milano

Radiocronaca è uno spettacolo sul mito del calcio. E dal calcio prende le forme, le movenze, i segni. Sogni, sogni di bambini che si credono un giorno campioni; sogni di uccelli, che sbattono affamati contro le gabbie, contro il cielo sopra uomini che non riescono più a volare ma possono solo aspettare. Evanescenti ed irruenti si mostrano le immagini sbattendosi tra i contendenti in scena… La partita non si giocherà…e la storia continua, come il mito…spazia nell’aria ci arriva alle orecchie e ci racconta di quello che qualcuno, là lontano, un giorno, ha visto e ce lo racconta proprio a noi, che là non c’eravamo, che là non vediamo, non possiamo vedere, non ci è concesso…possiamo solo giocare ad ascoltare e sognare di trovare, tra quelle ombre che camminano, anche un po’ delle nostre storie."
(sabato 26 giugno – VILLACHIARA)







GIULIANO SCABIA

Veglia col Lupo e altre Bestie
Racconto fantastico con musicisti.

Giuliano Scabia poeta, drammaturgo e romanziere è stato il protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive e visionarie degli ultimi anni. Dopo essere stato uno degli iniziatori del Nuovo Teatro e l'ideatore di situazioni teatrali e comunitarie memorabili, come quella dell'Ospedale Psichiatrico di Trieste. O quella con un gruppo di attori-studenti attraverso paesi e città. Negli ultimi tempi ha completato i 19 testi che costituiscono il ciclo del Teatro vagante che va in giro a recitare in lunghe camminate nei boschi. Con i suoi racconti ci porta in luoghi popolati di bestie reali e immaginarie che di solito non parlano ma ad ascoltarli bene ci dicono molto… In questa lettura/spettacolo con l’ausilio di musicisti ci racconta piccole epopee e lotte dal suoi testi Lettera a d un lupo, Teatro con bosco e animali, Marco Cavallo,Il Gorilla quadrumano etc..
(mercoledì 30 giugno - ISOLA DOVARESE, Lido ore 21,15)







CESAR BRIE

I compagni di Ulisse
Abbiamo chiesto all’attore e regista argentino Cesar Brie fondatore del Teatro de Los Andes di raccontarsi. ”Parlerò dei viaggi. I viaggi interiori e i viaggi fisici, il viaggio dello scrittore nei personaggi che crea, il viaggio dell' attore nei personaggi che abita. Il viaggio dell’ emigrante e il viaggio del profugo. Non parlerò dei turisti”. Lo sciabordio dell’acqua dell’Oglio, un fuoco acceso, forse del pane e del vino: una serata fra realtà e fantasia.
Evento unico per ODISSEA
(mercoledì 30 giugno - ISOLA DOVARESE,Molino Vecchio,ore 22.30)







BABELIA E C.

Reportage Chernobyl
di Roberta Biagiarelli e Simona Gonella
tratto da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievic
Con Roberta Biagiarelli e video di Giacomo Verde

La notte del 26 aprile 1986 all’una, 23 minuti e 58 secondi, vi fu la prima di una serie di esplosioni che distrussero il reattore ed il fabbricato della quarta unità della centrale elettronucleare di Chernobyl. Questo incidente è il più grande disastro tecnologico del XX secolo. Chernobyl era una centrale nucleare situata nell’URSS di allora, nella Repubblica Ucraina, e le radiazioni contaminarono non solo la zona circostante la centrale ma, in maniera minore, anche parte dell’Europa e di un po’ di mondo. Lo spettacolo rievoca con racconti e immagini in video proiezione su grande schermo questa vicenda.
Anteprima nazionale
(martedì 6 luglio – ROMANENGO, Giardino dei ciliegi)







ARMAMAXA

Braccianti. La memoria che resta
di e con Enrico Messina e Micaela Sapienza

Con tecniche semplici e immediate Enrico Messina e Micaela Sapienza raccontano con lo spettacolo Braccianti del passato e del presente caporalato, miseria, lotte. Partono da materiali raccolti al registratore, fotografie in bianco e nero, canti popolari dei paesi del Tavoliere pugliese. Poche sedie e, sul fondo, un grande velo bianco dove vengono proiettate immagini che prendono vita dai gesti degli interpreti: volti, mani, stalle, strade, campi, vigne, povere stanze dove il ritratto di Giuseppe Di Vittorio “il Gesù Cristo dei braccianti” si affianca al Cristo Redentore. I due attori raccontano, si muovono in brevi azioni coreografiche, usano il telone come una sorta di zoom fotografico e ne ottengono straordinari effetti. Quasi un “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, oggi. E ci preserva dall’oblio.
(giovedì 8 luglio - ROBECCO D’OGLIO.Villa Barni - Della Scala)







MARIO PIROVANO

Mistero buffo
di Dario Fo

Mario Pirovano si esibisce nello testo più conosciuto di Dario Fo, uno straordinario impasto comico-drammatico considerato un classico del '900.Le quattro giullarate che l'attore ci presenta, sono tra le più appassionanti del Mistero Buffo. “La fame dello Zanni" racconta la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo. "La Resurrezione di Lazzaro" è la descrizione parodistica del miracolo vissuto come grande happening del tempo. "Il Primo Miracolo di Gesù Bambino": come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni, "Bonifacio VIII" ci presenta il Pontefice prima nella magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù. La ricchezza del testo e le capacità istrioniche di Mario Pirovano ci trasportano nella dimensione delle farse medievali provocatorie e dissacranti, e nella comicità viva della Commedia dell'Arte.
(sabato 10 luglio - BORGO SAN GIACOMO, Sagrato)







LAURA CURINO

Geografie
selezione musicale Roberto Tarasco

In chiave comica e ironica Laura Curino racconta di luoghi perduti e regioni immaginarie ed il racconto somiglia ad un tavolo pieno di libri e di dischi, di lettere, di cibo, di fotografie, calici di vino, cartacce appallottolate. Dietro a confessioni apparentemente autobiografiche che Laura ci regala è nascosta la storia di una comunità di persone. Un nord-ovest d'Italia abituato a parlare solo la lingua delle fabbriche dove un filo lega l'universo alla singola persona e le trame del mondo si nascondono nelle sensazioni, negli odori, nel cibo, nella musica e nei suoni. Nel confuso e divertente groviglio di sensi con cui, fin da bambini, si costruisce la percezione del mondo. Mentre ascolta, il pubblico è portato a ricostruire la sua storia fatta di luoghi e di scoperte. Geografie della mente, del corpo o del mondo.
(mercoledì 14 luglio - SONCINO, Località Gallignano – Villa Covi)







ALESSANDRO BERGONZONI

Fra lo gnoto e l’ignoto: un campo di domande coltivato a risposte

intervista con il pubblico

Alessandro Bergonzoni comico irresistibile ed attore eclettico e versatile  è, nel panorama artistico italiano, tra gli interpreti più dotati per capacità inventiva e forza creativa: una tendenza alla costante sperimentazione linguistica che lo ha reso celebre, nel corso degli anni soprattutto per gli aspetti legati all'uso inconsueto e stravagante della parola che Bergonzoni plasma e modificata all'infinito. Straordinari funambolismi verbali con cui si serve della lingua italiana per giocarci insieme, stravolgendola e dando vita a neologismi e costruzioni sintattiche impensabili. Bergonzoni non terrà uno spettacolo ma sarà a disposizione del pubblico, come in una intervista. Il pubblico, ingrediente fondamentale per la riuscita della serata, sarà chiamato ad interrogare l'attore ponendogli quesiti e problemi che lo affliggono.
(giovedì 22 luglio - TORRE PALLAVICINA)







PICCOLO PARALLELO

L’idiota
dal romanzo omonimo di F. Dostoevskji
riscrittura e regia: Enzo G. Cecchi
con GianMarco Zappalaglio ed Enzo G. Cecchi
consulenza musicale Emanuele Giovanni Mandelli

L'idiota è un romanzo-culto della letteratura mondiale. Tornando dalla Svizzera, dove è stato curato per una malattia nervosa, il principe Myskin incontra sul treno il giovane Rogozin che gli confida la sua passione per Nastasja. Giunto a Pietroburgo anche Myskin conosce Nastasia e le chiede di sposarlo. Nastasja però fugge con Rogozin e finisce per essere uccisa dal suo stesso amante, pazzo di gelosia. Chiamato come testimone del delitto, Myskin rimane sconvolto dalla vista del cadavere e piomba nuovamente nella follia. Nella riscrittura Enzo G. Cecchi mette in scena solo i due personaggi principali: Miskin e Rogozin e la loro folle storia d’amore per Nastasha. Tutti i personaggi femminili sono grandi bambole, emozionanti fantasmi che scivolano silenziosamente in scena danzano e scompaiono. Uno spettacolo che amalgama racconto e musiche che ricorda a tratti un' opera rock.
(Sabato 24 luglio - PUMENENGO)







COMPAGNIA BASSINI & BRUNI (Teatro/danza)

Tangaz
coreografia di Claudia Bruni e Selina Bassini
Con: S Bassini, C. Bruni, Alessandro Bedosti, Rhuena Bracci,
Aldo Rendina, Sergio Scarlatella
musiche voce e fagotto Federica Maglioni, tastiere Michele Guidi
fisarmonica  Davide Paganotto, violoncello Cecilia Zanni
disegno luci Danilo Maniscalco, Gerardo Lamattina

Tangaz unisce teatro, musica dal vivo e danza, costruendo un linguaggio  fisico e poetico, attraverso il quale squarci della provincia italiana si raccontano per immagini e suggestioni. In scena dieci artisti. L'ambientazione evoca un'atmosfera da  "balera", ma potrebbe riferirsi a qualsiasi luogo: una sala d'aspetto, un bar di provincia inondati di luce cruda e senza colore. Qualche sedia, dei tavoli e un'orchestrina, e poi una serie di ritratti di provincia tra la malinconia struggente del tango argentino e l'allegria leggera del liscio romagnolo. Al progetto è stato assegnato un premio speciale Scenario 2000.
(Mercoledì 28 luglio – OSTIANO)