
ODISSEA
Festival della Valle dell’Oglio
I Concerti e gli Spettacoli
La festa degli incontri
Con 16 artisti e maestri di diverse discipline
dell’India:
musiche, danze sacre e arti
marziali.
6 danzatori Chau (Bihar), 3 musicisti Baul (Bengala),
2
maestri Kalaripayattu (arte marziale Kerala),
3 danzatori Gotipua
(Orissa). Direzione Artistica Abani Biswas.
Le spettacolo nasce dall’incontro fra artisti e maestri
tradizionali dell’ India, guidati da Abani Biswas che ha
fatto parte del Teatro delle Sorgenti (1979/1983), di Jerzy
Grotowski. L’intento di Milon Mèla è di
presentare al pubblico europeo di alcune delle più antiche
discipline dell’India ormai in via d’estinzione
caratterizzate da tecniche molto spettacolari. In
un’originale parata/spettacolo convergono: canti e musiche
dei Baul del Bengala, la Danza Gotipua dell'Orissa, i
combattimenti con bastoni, spade e scudi dei Kalaripayattu, la
Danza Chhau e le acrobazie dal ritmo cinetico e pieno di
energia. Il potente assolo dei tamburi da il via ad una parata
dinamica e piena di energia in un mix di costumi musiche e suoni
assolutamente unico. A conclusione sul palco
dimostrazioni di ogni disciplina e la danza del
fuoco e i bastoni rotanti del Kalripayattu.
(sabato 19
giugno, ORZINUOVI)
Le figlie dell'Houara
Zahra Bani: canto, ta`arija, tubsil. Khadija Haliba: canto,
danza, ta`arija, bendìr
Malika Rahmi: canto, danza, tara. Saida Madrani: canto,
d`awd`a
Halima Zeiter: canto, danza, naqqùs, triyàr
Cinque donne provenienti dalla regione di Marrakech che
cantano e danzano, al ritmo di strumenti a percussione, eseguendo
musiche tradizionali della loro tribù d'origine, l'Houara
(regione tra Taroudant e Tiznìt), dell'Hammada (piana del
Dra'a), insieme a danze berbere e a repertori cittadini come
l'Aità ("richiamo" seduttivo femminile) e lo Cha'abi,
stile popolare da cui ha avuto origine la musica Raï.
L’immagine femminile che si manifesta nella musica delle
B’net Houariyat riflette la molteplicità dei modi di
vivere l’Islam e la condizione femminile con humour e
energia. Tra i temi delle loro canzoni: l'esaltazione dell'amore
e della bellezza; il grido di protesta della giovane donna che
rifiuta il matrimonio combinato; la danza rituale della donna
posseduta dai suoi spiriti; etc.."Le loro parole vengono da
lontano e restano sospese nell'aria più a lungo di quelle
dei comuni mortali" (Elias Canetti, Le voci di Marrakech).
(sabato 17 luglio - ORZINUOVI, Castelbarco)
Polifonie Malgasce
Gelle’ Adeilaide “Delake“
Gelle’ Victoire Madeleine “Vicky”
voce, percussioni, langoro, voatavo, djembé, katsa
Tra le più raffinate e migliori proposte della world
music africana in Europa. Negli ultimi cinque anni la musica del
Madagascar ha trovato il suo riconoscimento sulle scene europee.
Tamae (che significa “speranza” nella locale lingua
Antandroy) è formato da Vicky e Delake Gellé, due
graziose sorelle provenienti dal sud del Madagascar.
Rappresentano qualcosa di veramente speciale: concerti a cappella
con canzoni della loro terra, magiche voci e arrangiamenti
sofisticati che affascinano immediatamente ovunque si esibiscano.
Si accompagnano con strumenti a percussione, spesso
autocostruiti, per non alterare quel prezioso repertorio
tradizionale che mantiene così autenticità e grande
attualità.
(venerdì 30 luglio – ROMANENGO)
La consagraciòn de Las Furias
Drammaturgia e Regia: Aldo El-Jatib
Personaggi e interpreti: Alecto: Ada Cottu. Tisifone: Natalia
Miguel.
Megara: María de los Ángeles Oliver. Pan:
José Pierini.
Assistente Tecnico: Martín Piola. Assistente alla Regia:
Julia Rosenzvaig.
Uno spettacolo di immagini più che di racconto.
La Consacrazione delle Furie è un trattato
relativo alla violenza. L'amplificazione della colpa nelle sue
multiforme, è presentata come la genesi dell'abbandono, la
ripetizione, la guerra e la morte. Con una tesi di fondo: la
malvagità giace all’interno della specie animale
apparentemente più sviluppata, l’uomo. Le Furie,
scatenate dagli Dei, rivivono in un susseguirsi di immagini
mitologiche in uno sconvolgente spettacolo fra ritualità e
teatro.
Tournèe europea, unica data in
Italia, evento conclusivo del festival.
(venerdì 30 luglio – ROMANENGO,
Palestra Comunale, ore 23)
Santino Spinelli, in arte Alexian (fisarmonica e canto),
Arduinia-Alessandra La Spada (percussioni e danza),
Andrea Castelfranato (chitarra) e Luciano Pannese (contrabbasso).
Gli zingari hanno sempre dato un apporto fondamentale al patrimonio musicale europeo.
Il loro inconfondibile modo di fare musica, così viscerale e “innato” fondendosi con le musiche dei paesi
che li ospitava ha influenzato la musica popolare e colta.; gli Alexian Group, conosciuti a livello
internazionale, da anni ricercano e valorizzano questo particolare patrimonio musicale.
Il concerto è un viaggio musicale e canoro nel repertorio zingaro internazionale, dall’India del nord,
mitica terra di origine fino all’occidente. Un repertorio di brani trascinanti : melodie spontanee e cantabili,
echi indiani in armonie distese, allegre ballate popolari, ritmi festosi rieccheggianti di flamenco, nenie poetiche in lingua romanès. Con singolare virtuosismo i musicisti ci introducono nell’intimità della cultura Romanì, nella più profonda espressione della loro esistenza. Il leader e fondatore del gruppo, Santino “Alexian” Spinelli è un affermato musicista e compositore, poeta, fisarmonicista e cantautore conosciuto a livello internazionale per le sue numerosissime attività culturali, ha già pubblicato cinque dischi ed é stato ospite di varie trasmissioni televisive. Il Gruppo é conosciuto a livello internazionale perché partecipa a tutti i più importanti festivals di musica etnica e di musica zingara contribuendo a far conoscere la secolare cultura dei Rom.E’ considerato il principale esponente di musica zingara in Italia.
(venerdì 2 luglio - CANNETO SULL’OGLIO - Fonte del Mulino - ore 21.15)
Il cielo degli altri
Regia: César Brie
Testo di César Brie, Nassim Hikmet e Younos
Taffik.
Con I. Angelini, A. Bettaglio, S. Cazzola, D. Ferrari, R.
Tiziana Giancipoli,
A. Lucignano,
R. Mc Neer, G. Moreau, D. Nubile, L. Serrani.
Musicista:
Abramo Maiorani.
Luci: Francesco Pace. Costumi: G. Gentilucci.
Assistente
alla regia: Viviano Vannucci.
Produzione: Armunia, Festival di Santarcangelo, Accademia delle
Belle Arti dell’ Aquila.
Younos scappa dall’Irak, Kirom dall’Albania. Draid
viene dal Libano, Ahmed dall’Algeria, mentre Mladen
é disperso in Bosnia. Vesna cerca suo marito, Amina se ne
va con lui. Nur, la promessa sposa, e Nazrim, la figlia piccola,
restano a casa. Qualcuno scappa dalla guerra, un altro dalle
persecuzioni, altri hanno sogni di ricchezza o fuggono dalla
miseria. In un gommone, ricorderanno un viaggio che non finiranno
mai. Il cielo degli altri è il cielo della nostalgia,
della solitudine, della perdita e dell’assenza. Cesar Brie
si ripresenta al pubblico con una nuova formazione tutta italiana
per parlarci di tutti gli uomini del mondo.
(giovedì 24 giugno – ROMANENGO, Giardino dei
ciliegi)
Radiocronaca
testo della radiocronaca e voce di Ascanio Celestini
uno spettacolo di Alessandro Bedosti, Selina bassini, Eugenio
Sideri
in scena Alessandro Bedosti, Enrico Carovita
Realizzato in collaborazione con il Festival Teatri dello Sport
2003, Milano
Radiocronaca è uno spettacolo sul mito del calcio. E
dal calcio prende le forme, le movenze, i segni. Sogni, sogni di
bambini che si credono un giorno campioni; sogni di uccelli, che
sbattono affamati contro le gabbie, contro il cielo sopra uomini
che non riescono più a volare ma possono solo aspettare.
Evanescenti ed irruenti si mostrano le immagini sbattendosi tra i
contendenti in scena… La partita non si
giocherà…e la storia continua, come il
mito…spazia nell’aria ci arriva alle orecchie e ci
racconta di quello che qualcuno, là lontano, un giorno, ha
visto e ce lo racconta proprio a noi, che là non
c’eravamo, che là non vediamo, non possiamo vedere,
non ci è concesso…possiamo solo giocare ad
ascoltare e sognare di trovare, tra quelle ombre che camminano,
anche un po’ delle nostre storie."
(sabato 26 giugno – VILLACHIARA)
Veglia col Lupo e altre Bestie
Racconto fantastico con musicisti.
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Giuliano Scabia poeta, drammaturgo e romanziere è
stato il protagonista di alcune tra le esperienze teatrali
più vive e visionarie degli ultimi anni. Dopo essere stato
uno degli iniziatori del Nuovo Teatro e l'ideatore di situazioni
teatrali e comunitarie memorabili, come quella dell'Ospedale
Psichiatrico di Trieste. O quella con un gruppo di
attori-studenti attraverso paesi e città. Negli ultimi
tempi ha completato i 19 testi che costituiscono il ciclo del
Teatro vagante che va in giro a recitare in lunghe camminate nei
boschi. Con i suoi racconti ci porta in luoghi popolati di bestie
reali e immaginarie che di solito non parlano ma ad ascoltarli
bene ci dicono molto… In questa lettura/spettacolo con
l’ausilio di musicisti ci racconta piccole epopee e lotte
dal suoi testi Lettera a d un lupo, Teatro con bosco e
animali, Marco Cavallo,Il Gorilla quadrumano etc..
(mercoledì 30 giugno - ISOLA DOVARESE, Lido ore 21,15)
I compagni di Ulisse
Abbiamo chiesto all’attore e regista argentino Cesar Brie
fondatore del Teatro de Los Andes di raccontarsi.
”Parlerò dei viaggi. I viaggi interiori e i viaggi
fisici, il viaggio dello scrittore nei personaggi che crea, il
viaggio dell' attore nei personaggi che abita. Il viaggio
dell’ emigrante e il viaggio del profugo. Non
parlerò dei turisti”. Lo sciabordio dell’acqua
dell’Oglio, un fuoco acceso, forse del pane e del vino: una
serata fra realtà e fantasia.
Evento unico per ODISSEA
(mercoledì 30
giugno - ISOLA DOVARESE,Molino Vecchio,ore 22.30)
Reportage Chernobyl
di Roberta Biagiarelli e Simona Gonella
tratto da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana
Aleksievic
Con Roberta Biagiarelli e video di Giacomo Verde
La notte del 26 aprile 1986 all’una, 23 minuti e 58
secondi, vi fu la prima di una serie di esplosioni che
distrussero il reattore ed il fabbricato della quarta
unità della centrale elettronucleare di Chernobyl. Questo
incidente è il più grande disastro tecnologico del
XX secolo. Chernobyl era una centrale nucleare situata
nell’URSS di allora, nella Repubblica Ucraina, e le
radiazioni contaminarono non solo la zona circostante la centrale
ma, in maniera minore, anche parte dell’Europa e di un
po’ di mondo. Lo spettacolo rievoca con racconti e immagini
in video proiezione su grande schermo questa vicenda.
Anteprima nazionale
(martedì 6 luglio –
ROMANENGO, Giardino dei ciliegi)
Braccianti. La memoria che resta
di e con Enrico Messina e Micaela Sapienza
Con tecniche semplici e immediate Enrico Messina e Micaela
Sapienza raccontano con lo spettacolo Braccianti del
passato e del presente caporalato, miseria, lotte. Partono da
materiali raccolti al registratore, fotografie in bianco e nero,
canti popolari dei paesi del Tavoliere pugliese. Poche sedie e,
sul fondo, un grande velo bianco dove vengono proiettate immagini
che prendono vita dai gesti degli interpreti: volti, mani,
stalle, strade, campi, vigne, povere stanze dove il ritratto di
Giuseppe Di Vittorio “il Gesù Cristo dei
braccianti” si affianca al Cristo Redentore. I due attori
raccontano, si muovono in brevi azioni coreografiche, usano il
telone come una sorta di zoom fotografico e ne ottengono
straordinari effetti. Quasi un “Quarto Stato” di
Pellizza da Volpedo, oggi. E ci preserva dall’oblio.
(giovedì 8 luglio - ROBECCO D’OGLIO.Villa Barni -
Della Scala)
Mistero buffo
di Dario Fo
Mario Pirovano si esibisce nello testo più conosciuto
di Dario Fo, uno straordinario impasto comico-drammatico
considerato un classico del '900.Le quattro giullarate che
l'attore ci presenta, sono tra le più appassionanti del
Mistero Buffo. “La fame dello Zanni" racconta la
storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da
funambolo. "La Resurrezione di Lazzaro" è la descrizione
parodistica del miracolo vissuto come grande happening del tempo.
"Il Primo Miracolo di Gesù Bambino": come il piccolo
Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni,
"Bonifacio VIII" ci presenta il Pontefice prima nella
magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro
con Gesù. La ricchezza del testo e le capacità
istrioniche di Mario Pirovano ci trasportano nella dimensione
delle farse medievali provocatorie e dissacranti, e nella
comicità viva della Commedia dell'Arte.
(sabato 10 luglio - BORGO SAN GIACOMO, Sagrato)
Geografie
selezione musicale Roberto Tarasco
In chiave comica e ironica Laura Curino racconta di luoghi
perduti e regioni immaginarie ed il racconto somiglia ad un
tavolo pieno di libri e di dischi, di lettere, di cibo, di
fotografie, calici di vino, cartacce appallottolate.
Dietro a confessioni apparentemente autobiografiche che Laura ci
regala è nascosta la storia di una comunità di
persone. Un nord-ovest d'Italia abituato a parlare solo la lingua
delle fabbriche dove un filo lega l'universo alla singola persona
e le trame del mondo si nascondono nelle sensazioni, negli odori,
nel cibo, nella musica e nei suoni. Nel confuso e divertente
groviglio di sensi con cui, fin da bambini, si costruisce la
percezione del mondo. Mentre ascolta, il pubblico è
portato a ricostruire la sua storia fatta di luoghi e di
scoperte. Geografie della mente, del corpo o del mondo.
(mercoledì 14 luglio - SONCINO, Località Gallignano
– Villa Covi)
Fra lo gnoto e l’ignoto: un campo di domande
coltivato a risposte
intervista con il pubblico
Alessandro Bergonzoni comico irresistibile ed attore eclettico
e versatile è, nel panorama artistico italiano, tra gli
interpreti più dotati per capacità inventiva e
forza creativa: una tendenza alla costante sperimentazione
linguistica che lo ha reso celebre, nel corso degli anni
soprattutto per gli aspetti legati all'uso inconsueto e
stravagante della parola che Bergonzoni plasma e modificata
all'infinito. Straordinari funambolismi verbali con cui si serve
della lingua italiana per giocarci insieme, stravolgendola e
dando vita a neologismi e costruzioni sintattiche
impensabili. Bergonzoni non terrà uno spettacolo ma
sarà a disposizione del pubblico, come in una intervista.
Il pubblico, ingrediente fondamentale per la riuscita della
serata, sarà chiamato ad interrogare l'attore ponendogli
quesiti e problemi che lo affliggono.
(giovedì 22 luglio - TORRE PALLAVICINA)
L’idiota
dal romanzo omonimo di F. Dostoevskji
riscrittura e regia: Enzo G. Cecchi
con GianMarco Zappalaglio ed Enzo G. Cecchi
consulenza musicale Emanuele Giovanni Mandelli
L'idiota è un romanzo-culto della letteratura
mondiale. Tornando dalla Svizzera, dove è stato curato per
una malattia nervosa, il principe Myskin incontra sul treno il
giovane Rogozin che gli confida la sua passione per Nastasja.
Giunto a Pietroburgo anche Myskin conosce Nastasia e le chiede di
sposarlo. Nastasja però fugge con Rogozin e finisce per
essere uccisa dal suo stesso amante, pazzo di gelosia. Chiamato
come testimone del delitto, Myskin rimane sconvolto dalla vista
del cadavere e piomba nuovamente nella follia. Nella riscrittura
Enzo G. Cecchi mette in scena solo i due personaggi principali:
Miskin e Rogozin e la loro folle storia d’amore per
Nastasha. Tutti i personaggi femminili sono grandi bambole,
emozionanti fantasmi che scivolano silenziosamente in scena
danzano e scompaiono. Uno spettacolo che amalgama racconto e
musiche che ricorda a tratti un' opera rock.
(Sabato 24 luglio - PUMENENGO)
Tangaz
coreografia di Claudia Bruni e Selina Bassini
Con: S Bassini, C. Bruni, Alessandro Bedosti, Rhuena Bracci,
Aldo
Rendina, Sergio Scarlatella
musiche voce e fagotto Federica Maglioni, tastiere Michele
Guidi
fisarmonica Davide Paganotto, violoncello Cecilia Zanni
disegno luci Danilo Maniscalco, Gerardo Lamattina
Tangaz unisce teatro, musica dal vivo e danza, costruendo un
linguaggio fisico e poetico, attraverso il quale squarci della
provincia italiana si raccontano per immagini e suggestioni. In
scena dieci artisti. L'ambientazione evoca un'atmosfera da
"balera", ma potrebbe riferirsi a qualsiasi luogo: una sala
d'aspetto, un bar di provincia inondati di luce cruda e senza
colore. Qualche sedia, dei tavoli e un'orchestrina, e poi una
serie di ritratti di provincia tra la malinconia struggente del
tango argentino e l'allegria leggera del liscio romagnolo. Al
progetto è stato assegnato un premio speciale Scenario
2000.
(Mercoledì 28 luglio – OSTIANO)